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UNA STORIA DI DIGITALIZZAZIONE

Orobica Inerti si è impegnata molto negli ultimi anni per riuscire a essere una Cava all’avanguardia e dimostrare che le nuove tecnologie possono dare un contributo significativo all’attività.

Nello specifico Orobica Inerti gestisce cave, calcestruzzo preconfezionato e ha un impianto di recupero per rifiuti da costruzione e demolizione; La mole documentale è imponente e quindi serve una gestione dei dati fluida e lineare.

Nel 2022 abbiamo iniziato un percorso di digitalizzazione del sistema informativo sostenuti da diverse iniziative di Confindustria Bergamo ed Edinnova come:

- Report di maturità digitale: un’iniziativa in cui degli esperti digitali, dopo un’analisi dell’azienda, producevano un documento in cui mostravano i punti deboli e consigli su come migliorare

- Vaucher A: uno strumento che permetteva di avere a disposizione un professionista digitale che ci potesse mostrare la strada e gli strumenti per ottimizzare il flusso dei dati

- Integrate factory: Un bando di rete di imprese che contribuiva ad un progetto di digitalizzazione

Un altro interessante strumento che ha reso l’investimenti più interessanti è il famoso credito di imposta industria 4.0

Ci siamo resi conto che utilizzare 5 software diversi, uno per ogni aspetto gestionale (fatturazione, bollettazione, gestione registri e rifiuti) non integrati tra loro, creava una serie di attività ripetitive, oltre a non dare la possibilità di avere report immediati ed esaustivi

Abbiamo stimato che solo di lavori di rinserimento dati una persona spendeva circa 6 mesi, senza contare possibili errori e continue interruzioni del lavoro.

Pertanto, abbiamo deciso, grazie al supporto tecnico già citato, di avere un unico software gestionale che si occupasse di tutto, così che qualsiasi dato inserito la prima volta, non dovesse essere ripreso.

Oltre a questo, abbiamo integrato il sistema con uno strumento per la bollettazione automatica.

Oltre ad un impostante aspetto di ottimizzazione dei flussi dei dati abbiamo fatto si che le persone evitassero di compiere operazioni ripetitive oltre il necessario e valorizzare quindi il loro tempo con altri task.

Naturalmente questa piccola Rivoluzione digitale deve essere accompagnata, la componente umana è fondamentale ed è impostante “educare” gli operatori, che in certi casi si vedono davanti una montagna insuperabile. Non bisogna aver paura del cambiamento, ma essere consapevoli che non è un passaggio

semplice ed immediato e serve del tempo per prepararsi adeguatamente.

Guarda l'intervento presso Confindustria Bergamo